domande di comprensione su Husserl

1. Esiste per Husserl un’accezione negativa di scetticismo, quella secondo cui la ragione si dissolve in un relativismo esasperato ma anche l’idea che lo scetticismo sia un passaggio
necessario per l’argomentazione razionale e rispecchi la capacità stessa di mettere in questione radicalmente quelle certezze che si intrecciano fideisticamente nel rapporto tra vita e sapere scientifico.

2. Husserl ricorre al concetto chiave di intenzionalità, riprendendolo dal suo maestro Brentano. Quest’ultimo aveva messo in evidenza la capacità della mente di rapportarsi ad oggetti non esistenti “concretamente” nel mondo. Il termine intenzionalità riguarda anzitutto i fenomeni psichici, cioè i «vissuti» della coscienza. 
Centrale è il concetto di “intenzionalità”, che contraddistingue per Husserl ogni atto ed operazione della coscienza: pensare qualcosa è sempre un “tendere verso”, un moto orientato verso un oggetto che rimane irriducibile alla coscienza ma a cui il moto stesso imprime una “direzione intenzionale” specifica, sicché nella nostra percezione il ricordo differisce dal desiderio, ed orienta in modo diverso la relazione tra intenzione della coscienza e “oggetto”.l’intenzionalità nel senso della fenomenologia costituisce una caratteristica essenziale e a priori dei vissuti di coscienza. l’essenza degli atti intenzionali risiede esclusivamente nei loro caratteri intrinseci, e a definirla non concorrono né l’io né tanto meno l’oggetto trascendente.

3. L'espressione fenomeno deriva dal greco phainòmenon, "ciò che è manifesto", "ciò che si mostra", "l'apparente". Dice Husserl: è fenomeno tutto ciò che è presente nella percezione. E' fenomeno ciò che è in un posto ricordato, ed anche le cose astratte sono fenomeni: quando compio l'operazione aritmetica 2+2, vedo che da essa risulta 4, il risultato è cioè un'evidenza razionale. Non a caso la parola "evidenza" deriva dal latino videri, "apparire": ciò che è evidente, ossia evidentemente vero, è anch'esso fenomeno. La parola fenomeno però, può anche avere un altro significato, opposto a quello di evidenza del vero: il significato di mera sembianza, falsa apparenza: cammino per strada e vedo che da lontano mi viene incontro qualcuno che mi sembra un amico; non appena vicini, mi accorgo che in realtà è uno sconosciuto che avevo scambiato per un amico. Questi sono i fenomeni da prendere in considerazione. Falsa apparenza è comunque fenomeno. In ognuno dei fenomeni è possibile distinguere due lati. Da un lato c'è il fenomeno e dall'altro c'è la mia coscienza che lo percepisce. 

4. Husserl, in un vasto movimento teoretico che abbraccia l’eredità kantiana con quella dell’idealismo tedesco e dello storicismo, pone l’io-puro (o “polo-io”) come centro di tutte le “esperienze vissute”, la cui identità stabile si sviluppa specificamente nella dimensione della temporalità e del ricordo

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