Husserl

Edmund Husserl nasce il 1859 a Prossnitz (attuale Repubblica Ceca) da una famiglia ebrea benestante. Portato per la matematica, si laurea in questa materia nel 1883. Successivamente si orienta verso gli studi filosofici, influenzazo in questo dalla personalità di Franz Brentano (docente di filosofia all'Università di Vienna e professore di Husserl). Si dedica all'insegnamento presso varie università tra cui quelle di Gottinga e Friburgo, dove conosce Heidegger. A seguito dell'avvento del nazismo, viene destituito da tutte le cariche e privato della cittadinanza tedesca. Muore a Friburgo nel 1938. Tutta la sua vita viene dedicata allo studio, alla ricerca dell'ideale della chiarezza. In quegli anni si sviluppa il movimento fenomenologico, di cui Husserl é il fondatore ed il maggior rappresentante. 
La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale ...La sua ultima opera " La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale" è forse quella che meglio spiega il suo pensiero: la civiltà europea, devastata dal processo di disumanizzazione di cui Hitler è l'espressione finale, potrà risollevarsi solo se riuscirà a recuperare il fondamento umano dei propri valori. Nel suo lavoro egli non mette in discussione il valore delle conoscenze specifiche conseguite nelle singole discipline, ma il senso e la validità delle conoscenze scientifiche per l'esistenza umana. La scienza ha portato alla riduzione della realtà ai soli parametri fisico-matematici, è diventata una scienza dei fatti che prescinde da qualunque riferimento al soggetto e che esclude tutti i problemi relativi all'esistenza. Il mondo è considerato come "cosa" e questo principio viene applicato anche alle "scienze dello spirito" (psicologia, antropologia e storia) che riducono l'uomo ad "oggetto" di indagine da studiare dal "di fuori".

 La matematizzazione del mondo

Husserl ritiene che, alla base di questo processo, ci sia il pensiero del matematico e fisico Galileo Galilei che ha interpretato la natura nell'ottica matematica, considerando secondarie le qualità soggettive (colore, sapore ecc.) per privilegiare tutto quello che è riconducibile a numeri e proporzioni. Questa ottica ha provocato una spaccatura tra "fisico" e " psichico". Il mondo pertanto non offre più risposte ai bisogni e problemi fondamentali dell'uomo. 


L'epoché fenomenologica

Husserl elabora quindi un metodo per rendere accessibile all'uomo la dimensione originaria dalla quale si può partire per costruire le forme di conoscenza che danno senso al mondo. Questo metodo viene definito "fenomenologico" in quanto consente di osservare i fenomeni così come percepiti inizialmente dalla coscienza (senza le costruzioni concettuali che li soffocano) per arrivare ad una esperienza autentica e veritiera. Viene sospeso il giudizio sul mondo e viene applicata quella che gli scettici chiamavano "epoché". 

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