Arthur Schopenhauer

Schopenhauer ha una duplice prospettiva sul mondo;


  • quella della scienza → il mondo è una mia rappresentazione, cioè una dimensione fenomenica che non può sussistere indipendentemente dal soggetto;
  • quella della filosofia → il mondo è volontà, infatti attraverso il corpo l'uomo riconosce in sè l'impulso cieco e irrazionale del desiderio, per cui la vita è dolore, continuo e oscillare, tra desiderio e noia.
Schopenhauer sostiene che ci sono tre possibili vie di liberazione dal dolore:
l'esperienza estetica: essendo disinteressata e miando all'ideale, rappresenta un quietivo del desiderio;
la morale: grazie alla compassione consente di superare le divisioni tra un soggetto e l'altro;
l'ascesi: costituisce l'estremo atto di negazione della volontà di vivere      ( "NO LUNTAS": per sottrarsi dalla sofferenza bisogna liberarsi dalle volontà, cioè dalle passioni e inquietudini)

→" MONDO COME VOLONTÀ' E RAPPRESENTAZIONE", viviamo tutti in una stessa realtà apparente assieme agli altri, ma è una realtà costruita--> carattere pessimistico e irrealistico.

→ "VELO DI MAIA": (Buddismo) la realtà che abbiamo di fronte è tutta un'illusione spinta/creata dalla volontà di vivere e vivere significa assecondare questa volontà e le forze inconsce dell'uomo, che causano sofferenza.

→ L'Io produce le rappresentazioni del mondo, la realtà in sé non è conoscibile, ma agisce attraverso ciò che è la vita, cioè le percezioni degli uomini e loro facoltà cognitive.

→ Le condizioni soggettive della rappresentazione (conoscenza) sono:
spazio e tempo: ciò che si vive è determinato dall'esperienza;
causalità: causa ed effetto.

Secondo Schopenhauer  fondamento della realtà sensibile sono le azioni reciproche delle cose ed egli riprende la "CRITICA DELLA RAGION PURA" di Kant, con un rapporto più diretto con l'esperienza → Il mondo è apparenza, un insieme di immagini collegate fra loro.

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